Google Analytics… alcune riflessioni

Ho ricevuto alcune domande da parte di conoscenti e clienti in merito a Google Analytics e ho deciso che il blog fosse la sede più adatta a questo tipo di riflessioni. Nel mio ruolo professionale devo essere aggiornato sul mondo dei tool di web analytics e da vero appassionato di tecnologia internet (sono uno dei fortunati che può affermare di conciliare passione e lavoro) tento sempre di non desistere dal provare qualsiasi tool esca sul mercato (sopreatutto se porta il marchio google, sia esso utile o completamente inutile ma divertente, vedi ad esempio google sets!)… ma basta divagare!

Ma prima un po’ di background. A metà novembre è uscito Google Analytics, versione riveduta e corretta (e gratuita) del tool di web analytics “Urchin” che google acquistò nel marzo 2005. Inizialmente ribassandone il costo da più di 400 dollari al mese a circa 200 al mese, ora google ha completamente assorbito il servizio uniformando anche il look&feel a quello di google e adottato la politica del “free to use”: come era successo già con google earth (formerly known as “keyhole”) google ha reso gratuito un software che era a pagamento ed integrato le nuove funzionalità in tool pre-esistenti aumentandone il numero di feature disponibili (earth si integra perfettamente con google maps). 

Per quanto riguarda google analytics questo servizio si integra all’interno dei report di Google ad-words.. con la differenza che questa volta rispetto a Google-Earth il target di utenti è un po’ meno consumer e un po’ più business… o no? Io un’idea me la sono fatta, e spero di riuscire a descrivere il serivizio in maniera esaustiva..Una nota ai termini del contratto: Google offre questo servizio a livello gratuito e garantisce l’elaborazione fino ad un massimo di 5 milioni di page impressions per mese (se il sito misurato dovesse andare oltre questo tetto, le informazioni aggiuntive non verranno elaborate) ma se si è clienti di Google AdWords non vi è nessun limite. Una cosa che non viene specificata è se Google possa o meno utilizzare i dati di navigazione raccolti tramite il servizio Google Analytics.

Ma veniamo alla mia esperienza diretta: dopo aver creato il mio account di test (10 minuti, tempo sostanzialmente di leggere i “terms and conditions”) ho iniziato a taggare le mie pagine con il codice fornito online da google. Primo problema: tentando di configurare il mio account con l’indirizzo IP del server (anzichè il dominio) google mi avvisa che l’host che sto inserendo non è corretto. Vabbè, poco male. Inserisco un dominio fittizio e poi modifico la configurazione una volta che l’account è stato creato… et voilà, il semplice work-around ha funzionato. Ora dico a google di controllare che il tag sia stato correttamente inserito nelle mie pagine (in realtà per ora solo una!)… devo attendere più di 36 ore prima che il check automatico dia i suoi risultati… ed ecco qui, finalmente google ha verificato che il tag è stato effettuvamente inserito e mi comunica che entro 12 ore inizierò a vedere i primi dati. Dati che per la cronaca ho iniziato a verede 2 giorni dopo. Per onor di cronaca google in quel periodo ha avuto problemi di sovraccarico dei server, per cui non erano in grado di garantire tempestività nell’aggiornamento dei dati… anche ad oggi tuttavia, nonostante google abbia potenziato i server, viene fatto un solo aggiornamento al giorno (a volte anche ogni 36 ore).Ho trovato piuttosto ostica la gestione multi-dominio degli account. La configurazione dei filtri applicabili ai vari account creati è intuitiva ma, purtroppo si ha la sensazione del “non so se funziona” poichè non vi è modo di verificare se i parametri con cui il filtro è stato creato sono effettivamente quelli corretti.Molto interessante la possibilità di avere a disposizione un DB di associazione tra indirizzo IP e CITTA di navigazione (nonchè anche ISP). Questa feature tuttavia ha un limite, che risiede nel fatto che per il nostro paese ad esempio, la politica di assegnazione degli IP agli utenti non è “univoca” per città: accade quindi che un utente navighi da milano con una connettività Tiscali adsl, ma questo venga rilevato come un utente che naviga da Cagliari.. dato poco affidabile dal punto di vista marketing.

Punti di forza sono (oltre al fatto di essere gratuito) sicuramente il numero di report/metriche a disposizione (più di 55) e il look&feel leggero e chiarissimo. Molto interessante e comoda risulta la possibilità di aprire delle pop-up che visualizzano lo storico della metrica selezionata. A conti fatti, credo che il servizio possa andare bene per le piccole imprese che hanno un sito e che hanno la possibilità di avvalersi della consulenza di una persona con un background sufficientemente tecnico da gestire il coding e la configurazione degli account. Molto dipende anche dalle vostre esigenze di reporting (customizzazioni ed analisi ad-hoc) e dalla tempestività/affidabilità con cui si desidera ottenrere i dati di traffico: se queste non sono necessità che sentite di avere, Google Analytics potrebbe essere una soluzione alle vostre esigenze di dati.

Tra i punti di debolezza mi sento di riportare: poco supporto dal punto di vista del customer care (l’help online è sicuramente esaustivo, ma per forza di cose non può rispondere a tutte le domande che possono sorgere in sede di analisi dei dati e di configurazione degli account), la mancanza di gerarchie nella creazione dei canali/sottocanali (per spaccare l’analisi del sito in sottosezioni e sotto-sottosezioni ad esempio) e i tempi di aggiornamento dei dati. Inoltre la poca flessibilità della tecnologia tagging utilizzata non permette la rilevazione della navigazione in flash, la misurazione di feed RSS e altri “mezzi” quali ad esempio le newsletter.In ogni caso il fatto che Google abbia iniziato ad offrire gratuitamente servizi di web analytics non potrà che giovare ad internet, in quanto questa politica di “education” adottata da google non farà altro che aumentare il know-how degli utenti internet. Se state leggendo questo post sarete quasi sicuramente addetti ai lavori (oppure miei amici/conoscenti :-D) e sicuramente conoscete quantomeno il significato di web-analytics tools… google analytics è uno di questi, ma in una maniera un po’ “DYI” – ossia “Do it yourself”- cosa che a qualcuno può piacere, ma dalla mia esperienza diretta direi che i big di internet hanno necessità anche di qualcosa di più… ossia consulenza, know-how e dedication…

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